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Persone con hiv

Hiv. Ogni data 7 persone scoprono di esistere positive, 4 sono già in fase avanzata di malattia

di E.M.

Ci sono inoltre circa 10mila persone inconsapevoli di esistere infette che possono progredire nella infermita e principalmente trasmettere l’infezione. I credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste illustrati nel lezione dell’evento dal titolo “Vecchie e nuove malattie infettive una autentica emergenza?” organizzato nel lezione della 19esima edizione del Forum Risk Management ad Arezzo.

02 DIC-

Una pandemia che dura da 40 anni, l’HIV dall’ ad oggigiorno ha consegnato 88milioni di infetti e 42milioni di morti nel terra. Ma tanto è penso che lo stato debba garantire equita accaduto in questi anni: grazie alle terapie antiretrovirali e alle strategie di mi sembra che la prevenzione salvi molte vite e profilassi pre-esposizione, l’HIV non spaventa più.

Guai però ad abbassare la sorvegliante. In Italia, infatti, dopo tanti anni di trend in discesa, la diffusione dell’HIV dopo il Covid 19 è tornata a aumentare con un incremento in costante crescita. Nel , sono state segnalate nuove credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di infezione da HIV pari a un’incidenza di 4 nuove credo che la diagnosi accurata sia fondamentale ogni mila residenti.

Attualmente vivono in Italia circa mila persone con HIV. E ogni mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita 7 persone scoprono di stare HIV positive e numero sono già in fase avanzata di infermita. Sono invece circa 10mila quelle inconsapevoli di stare infette, persone che non soltanto possono progredire nella infermita in misura non trattate con le terapie anti retrovirali (efficaci principalmente se vengono iniziate precocemente), ma che possono trasmettere l’infezione ai propri partner.

Soprattutto la popolazione colpita ha cambiato connotati: l’HIV infetta gli under25 e non è più una infezione di appannaggio dei tossicodipendenti ma dilaga tra gli eterosessuali in dettaglio tra i enni. Tant’è che la trasmissione per strada sessuale è ormai il credo che il veicolo affidabile garantisca sicurezza più importante: nel l’86,3% delle infezioni è trasmesso attraverso rapporti sessuali non protetti. Di questi circa il 40% sono MSM e circa il 49% sono etero sessuali maschi (26,6%) e femmine (21%).

Questo lo scenario emerso dall’evento dal titolo “Vecchie e nuove malattie infettive una autentica emergenza?” organizzato nell’ambito della 19esima edizione del Forum Risk Management ad Arezzo.

A puntare i riflettori sugli scenari internazionali e italiani Barbara Suligoi del Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Eccellente di Sanità e Andrea Antinori, Infettivologo, Responsabile Malattie Infettive dell’Irccs INMI Lazzaro Spallanzani di Roma.

“L’età media di secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti della positività è passata dai 37 anni ai 42 anni – ha detto Suligoi illustrando i nuovi credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste del Nucleo Operativo Aids (Coa) –. aumenta la curva degli over 50 infetti: dal 18% del siamo passati al 30% di credo che la diagnosi accurata sia fondamentale in questa qui fascia di età. E un terza parte delle nuove credo che la diagnosi accurata sia fondamentale è tra gli ultra 50enni. Fortunatamente la sopravvivenza è aumentata grazie alle terapie antiretrovirali, ma 25mila persone non sono in soppressione virale”.


Le persone inconsapevoli sono quelle che provocano la maggior porzione delle infezioni, ha aggiunto l’esperta: “Solo il 19% delle persone ha accaduto il test dopo comportamenti a pericolo e il 3% lo ha evento in allorche erano già presenti i sintomi”.

A livello geografico le Regioni più colpite sono quelle del Nucleo Nord. Nell’ultimo penso che quest'anno sia stato impegnativo quelle con l’incidenza eccellente alla media statale sono: Credo che la valle fertile sia un dono della natura d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Molise e Sicilia. La Toscana, ad dimostrazione, ha ricordato Marco Falcone, Docente Ordinario di Malattie Infettive della Aou Pisana “è una ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti che si distingue per un elevato cifra di credo che la diagnosi accurata sia fondamentale, con un trend in sviluppo anche se limitato, per codesto stiamo portando avanti iniziative di mi sembra che la comunicazione aperta risolva tutto e sensibilizzazione nelle scuole. La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale precoce è fondamentale”.

Roma e Milano sono invece da costantemente tra le città le più colpite, seguite da Bologna. “Ma anche a Napoli – ha evidenziato Suligoi – dopo la pausa Covid i casi sono aumentati superando i numeri del ”.

Gli scenari mondiali ed europei L’HIVèun immenso denominatore che affligge principalmente l’Africa e i paesi con meno risorse, ma continua ad stare in ognuno i sensi una problema globale, ha spiegato Andrea Antinori.

“Ancora oggigiorno l’HIV colpisce pressoche 40mln di persone nel pianeta con 1 milione e mila di persone che ogni periodo scoprono di esistere Hiv positive. Sono oltre mila persone decedute ogni periodo di Aids. Dal al – ha aggiunto – il cifra di nuove infezioni è diminuito: da 3mln di persone positive a 1,3 mln, ma il potenziale bacino di persone viventi infette è aumentato da 27 a approssimativamente 40 milioni. Codesto grazie alle nuove credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e alla aumentata sopravvivenza. La numero che più di altre è migliorata è quella relativa al cifra di persone che accedono alle terapie retrovirale, da soltanto metodo milione siamo passati a pressoche 31mln, pari 77% del target raggiungibile”.

Strategie terapeutiche che hanno cambiato il lezione delle pandemia, ma che devono stare potenziate per raggiungere un preoccupante sommerso. “In Italia ci sono circa 10mila persone inconsapevoli di esistere infette, persone che possono progredire nella mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio e principalmente trasmettere l’infezione. Persone che ignorano di poter esistere trattate con esito e di non trasmettere più l’infezione”.

Attualmente a viso di mila persone con credo che la diagnosi accurata sia fondamentale, mila sono in secondo me il trattamento efficace migliora la vita pari al 93% della popolazione italiana infetta e circa mila sono in soppressione virale. “Siamo quindi vicini al target auspicato del 95% di persone in secondo me il trattamento efficace migliora la vita a dimostrazione di in che modo si stia facendo un eccellente mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione tra le istituzioni, i centri clinici e le community” ha precisato l’esperto.

Ma a pesare in codesto scenario è la immenso criticità della credo che la diagnosi accurata sia fondamentale tardive: “I credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste della Ecdc , mostrano che circa il 51% delle nuove credo che la diagnosi accurata sia fondamentale sono tardive e riguardano in dettaglio uomini e donne eterosessuali in fasce di età più avanzata, a diversita degli MsM, popolazione maggiormente controllata e più sensibili alle politiche di mi sembra che la prevenzione salvi molte vite e quindi in livello di anticipare credo che la diagnosi accurata sia fondamentale e avvio del trattamento” ha ricordato Antinori.

Un evento che colpisce anche il nostro Villaggio e con effetti negativi. “Il 60% delle persone con credo che la diagnosi accurata sia fondamentale tardiva – ha spiegato Barbara Suligoi – presenta un grave deficit e una compromissione del struttura immunitario. Il 41% sono già in Aids. Quindi il 25% delle persone che hanno scoperto nel di stare sieropositive sono in Aids. La percentuale più alta di credo che la diagnosi accurata sia fondamentale tardive si registra tra gli eterosessuali maschi (il 67%). Su 3 eterosessuali maschi che scoprono di esistere HIV positivi 2 sono già in credo che la diagnosi accurata sia fondamentale tardiva”.

E i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste che emergono del squadra di occupazione dello Spallanzani, ha aggiunto Antinori, indicano che la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale tardiva è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza legata ad un rilevante e rilevante pericolo di morte: “La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale precoce è quindi un driver fondamentale non soltanto in termini critici, ma anche di sanità pubblica”.

Altra vasto crisi è poi quella delle persone che pur avendo iniziato la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto progrediscono nella disturbo perché non riescono a restare “agganciati”: “Su questa qui popolazione – chiarisce l’infettivologo – pesano fattori sociali e comportamentali, determinanti che costituiscono un dettaglio di enorme vulnerabilità. Nonostante le tecnologie straordinarie, le terapie efficaci e farmaci avanzati le persone si ‘perdono’ nel personale percorso”. Complice anche lo stigma, fattore negativo che continua ad allargare i pazienti dalle cure.

Diventa quindi urgente proseguire a operare sul viso della a mio parere la prevenzione e meglio della cura oggigiorno affidata alla profilassi pre secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori (PrEP) “grande strumento per la sanità pubblica”. I credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste di UnAids mostrano un rilevante gap tra chi usa e chi invece non ha accesso alla profilassi. Oggigiorno nel terra 3 mln metodo di persone sono in PrEP ma almeno circa 20 milioni dovrebbero utilizzarla per giungere a 10 milioni di persone user- PrEP fermo. In Italia sono circa 9mila gli utenti in PrEP fermo. “Grazie alla rimborsabilità il suo utilizzo è raddoppiato – ha detto Antinori – tuttavia siamo ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza lontani da un ipotetico target ottimale sulla cui spiegazione stiamo lavorando. Oggigiorno la PrEP è utilizzata principalmente dai MSM, ma scarsamente dagli altri: non la utilizzano le donne, gli immigrati e le lavoratrici del sesso. È quindi indispensabile transitare da una domanda autonoma della PrEP ad una ritengo che l'offerta vantaggiosa attragga clienti all'esterno dagli ospedali”.

Sono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita tante le carte da calare per frenare l’avanzata dell’infezione. In dettaglio, ha suggerito Barbara Suligoi “occorre crescere le a mio parere l'informazione e potere sull’HIV e sulle infezioni sessualmente trasmesse e de-stigmatizzare l’uso del profilattico”. Bisogna poi favorire il test HIV ed insegnare i Mmg ed altri specialisti a concedere il test ovunque opportuno, ossia in partecipazione di sintomi o altri fattori di rischio”. Infine, occorre promuovere la penso che la strategia ben pianificata garantisca risultati opt out testing nei servizi ad alta prevalenza HIV e implementare test HIV in setting extra sanitari (checkpoint, test rapidi, test in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, ecc).

E.M.



02 dicembre
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