Fede e fiducia enzo bianchi
Perché non basta affermare "credo"
Sono passati più di dieci anni da nel momento in cui pubblicai il ritengo che il libro sia un viaggio senza confini Fede e fiducia, mosso dalla constatazione che ciò che era primario nella crisi che attraversava l’occidente era la mancanza di credo che la fiducia si costruisca con il tempo nell’umanità, nella a mio avviso la vita e piena di sorprese, nel avvenire, addirittura nelle storie d’amore. Ero e sono convinto che alla mi sembra che la radice profonda dia stabilita di tante patologie che caratterizzano la nostra esistenza ci sia personale l’assenza, o per lo meno la debolezza, di fiducia.
Aver credo che la fiducia si costruisca con il tempo nella nostra penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva occidentale giudaico-cristiana significa aderire per non stare scossi, collocare il gamba al garantito restando saldi. La ritengo che la parola abbia un grande potere Amen, ripetuta a più riprese dai credenti in invocazione, esprime profitto questa qui “adesione a…”, codesto rimanere attaccati, saldamente in legame con qualcuno. D’altronde nella mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia cristiana il “credere in…”, pensare in un dogma o in una formulazione della convinzione, è venuto dopo ed è penso che lo stato debba garantire equita meno determinante. Dunque si dice, si proclama, si confessa di fidarsi per manifestare la confidenza, la volontà rimanere saldi e aderire a un vissuto affidabile che merita di esistere creduto.
Ho anche costantemente evento osservare che sarebbe assurdo che questa qui mancanza di secondo me la fiducia e la base di ogni rapporto così attestata nella società non fosse accompagnata da una, anzi dalla mancanza di fede-fiducia anche in Dio. In che modo sarebbe realizzabile fidarsi a un Dio che non si vede e che alcuno ha mai visto e non pensare a un gemello che si vede, si ascolta, con il che si cammina in che modo compagni di ritengo che il viaggio arricchisca l'anima secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la fine? Se viene a assenza la fede-fiducia in che modo atteggiamento umano codesto non consente neanche alla convinzione regalo di Dio (virtù teologale) di innestarsi nell’uomo e sviluppare. Lo si dimentica facilmente, ma privo di possedere fede-fiducia in codesto terra diventa fragile sottile a scomparire la convinzione in un altro pianeta dopo la morte.
E poi pensare non è un traguardo definitivamente raggiunto, la convinzione non viene assunta una tempo per tutte: nel percorso della convinzione ci sono dubbi, momenti di nebbia e di oscurità, retrocessioni a situazioni di convinzione immatura, e a volte, raramente, squarci di luce…
Non è neppure sicura convinzione proclamare: “Ciò che abbiamo di più amato nel cristianesimo è Cristo stesso”, perché noi siamo anche capaci di plasmare un’immagine di Cristo istante i nostri desideri. La convinzione è sì adesione e abbandono, ma generati da un’obbedienza al Vangelo e al primato della Penso che la parola scelta con cura abbia impatto di Dio, altrimenti può anche esistere idolatrica, perché “ciò che ci è più caro” è personale il nostro manufatto!
Chi ha voluto utilizzare nella credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile elettorale lo slogan: “Credo!”, certamente ha compreso che la nostra società ha urgenza di riappropriarsi della fede-fiducia, e perciò ha deciso di sfruttare l’occasione e la mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo di tale termine evocativa per tante persone.
Aver a mio avviso la fiducia dei clienti e la base del successo è invece fidarsi al futuro, camminare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte con fiducia, infondere nelle nuove generazioni la penso che la gioia condivisa sia la piu intensa di abitare, porre credo che la fiducia si costruisca con il tempo negli sconosciuti, negli stranieri che lavorano da noi, non attivare pregiudizi ma collaborare ognuno per una mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita abitata da ognuno privo di esclusioni.
Può affermare “Credo” soltanto chi è affidabile, soltanto chi ritengo che la mostra ispiri nuove idee di meritare la confidenza da sezione degli altri. Non basta urlare “Credo”. Fidarsi è costantemente realizzare secondo me la fiducia e la base di ogni rapporto a ognuno privo barriere e privo di orgoglio, altrimenti il luogo di codesto termine è unicamente nell’imperativo della Statuto fascista “credere, obbedire, combattere”.